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al testo di Giuliana Campisi
Come un gatto
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Eccomi, guardo senza farmi vedere, no, non per spiare, e' solo timidezza. Non so se posso guardare, non sono sicura, ma ho un'anima affamata di sapere, e forse, involontariamente cerco nella scodella che non e' mia. Non mi piace farmi vedere o mettermi in mostra, sto bene come sono, ho poche certezze e le tengo strette a me, sono il mio sostegno in un mondo che cambia in continuazione. Ad esse mi appoggio e cautamente cammino nella vita senza fare rumore, ma la mia pelle e' attenta ai cambiamenti del vento ed ai tuoni lontani forieri di tempesta, allora cerco un rifugio sicuro ed affilo le mie unghie perche' so che talvolta devo lottare. Cammino silenziosa nelle strade deserte, sfuggendo i luoghi chiassosi, non amo le luci abbaglianti ma il calore e la luce del sole, il silenzio e' il mio migliore amico, ed e' in suo compagnia che ho imparato che bisogna ascoltare, ancor prima degli altri, la propria voce interiore.
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Alberto Becca
- 07/12/2016 08:02:00
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Tutto il testo "ruota" intorno ad un affermazione "fondamentale": "Il silenzio è il mio migliore amico" : in questa confessione - determinazione sta racchiuso il "segreto" di un modo di vivere, di una filosofia che sembra del tutto oppositiva rispetto al mondo attuale (rumoroso, chiassoso, assordante...): é vero che troppo spesso ci si trova a lottare ad armi "impari" contro le ingiustizie, le incomprensioni, la stupidità ma "affilare le unghie" temo serva assai poco: ciò che serve è "ascoltare" il silenzio, meditarlo, assaporarlo e tentare di rispondere, per quanto sia possibile, alle fondamentali domande che l esistenza ci pone ogni giorno (chi sono ? come sono fatto ? dove vado ? quando cambierà il mio vivere ? perchè si continua a rimanere in questa realtà posta su una sfera mobile chiamata mondo ?
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